Compagnia Diaghilev
di Licia Giaquinto
regia e interpretazione Elisabetta Aloia
Posto unico € 5,00
Il “maleviento”, o “male viente” è un termine ricorrente nelle formule dei riti magici meridionali. A seconda della zona geografica, viene rappresentato, con le stesse caratteristiche della fascinazione: “come una condizione psichica di impedimento e di inibizione, e al tempo stesso di dominazione, un essere agito da una forza altrettanto potente quanto occulta, che lascia senza margine l’autonomia della persona...che va per la via in cerca delle sue vittime” [E. De Martino]. Le terre del sud sono pregne di tradizioni, di storie, di leggende non ancora svelate. Dare voce alla tradizione perché qualcuno possa ascoltarla e restarne affascinato, è questo l’obiettivo. L’intuizione è arrivata dopo la lettura del romanzo di Licia Giaquinto La ianara. È iniziato così un minuzioso studio alla scoperta della stregoneria
e del suo radicamento nelle società contadine del sud Italia. Ho letto testimonianze provenienti dall’Irpinia, Basilicata, Puglia e Sicilia, storie di janare, masciare, mavare, storie di donne.
Adelina, la protagonista, è una donna che nega per l’intera esistenza la sua natura di strega e per buona parte anche quella di donna.
È figlia di ianare, il suo destino è segnato. Adelina vorrebbe vivere la sua infanzia come le altre bambine, invece di essere scacciata
per strada come un’appestata. Tutto questo le fa rabbia. Non è come le altre, lei deve imparare cose molto più importanti, ereditare il sapere delle erbe, delle viscere, delle voci nascoste, delle cose che non ci sono più.
[Elisabetta Aloia]