recite aprile 2024
ven 5 h 21 | sab 6 h 21 | dom 7 h 19
mar 9 h 20 | m 10 h 20 | gio 11 h 19
ven 12 h 21 | sab 13 h 21 | dom 14 h 19
mar 16 h 20 | mer 17 h 20 | gio 18 h 19
ven 19 h 21 | sab 20 h 21 | dom 21 h 19
mar 23 h 20 | mer 24 h 20 | gio 25 h 19
di Eugene O’Neill
regia Giuseppe Marini
con Carla Guido, Francesco Lamacchia
Paolo Panaro, Andrea Simonetti
costumi Michele Giannini
Annamode Costumes Roma
musiche originali Paolo Coletta
assistente alla regia Antonio Carella
luci Gianni Colapinto
direzione tecnica Nicola Santamato
produzione Compagnia Diaghilev
posto unico non numerato € 10,00
Lungo viaggio verso la notte (conosciuto anche con il titolo Lunga giornata verso la notte ) è, forse, il testo più noto dello scrittore statunitense Eugene Gladstone O’Neill (1888-1953), Premio Nobel per la letteratura nel 1936 e vincitore di quattro Premi Pulitzer per la drammaturgia. Il dramma è ambientato in una casa del Connecticut nell'agosto 1912. I membri di una famiglia disfatta da miserie fisiche e morali, nell'arco di un'intera giornata, si urlano in faccia l'uno contro l'altro la propria disperazione e la propria solitudine, scontrandosi con i loro demoni interiori, le loro debolezze, la lotta per la sopravvivenza, la fragilità dell’animo umano. Le passioni, le frustrazioni e i sogni si annebbiano in un vortice spettrale di speranze disilluse, si aggrappano a squarci di comprensione e di affetto, a fili slabbrati, per un perturbante attraversamento della notte. Un’opera toccante per il suo impatto emotivo e spietata per il suo crudo realismo. Un autentico capolavoro della letteratura americana del ‘900, che ha ispirato alcune celebri trasposizioni cinematografiche, tra cui, nel 1962, quella diretta da Sidney Lumet con Katharine Hepburn, Dean Stockwell, Jason Robards, Ralph Richardson.
Note di regia. Le vicende della vita personale di O’Neill fanno da sfondo a questo dramma fortemente autobiografico (iniziato nel 1939 e finito nel 1941), enucleando l’annoso, affascinante e forse irrisolvibile problema della relazione tra fatto biografico e finzione scenica e, più in generale, tra Vita e Arte. Ritiratasi nella sua residenza estiva, la famiglia Tyrone si confronta, dal mattino a notte fonda della stessa giornata, col proprio passato e con i propri fallimenti e rimpianti, in una convulsa alternanza tra viscerali confessioni e struggente ricerca di possibili riconciliazioni. La madre Mary è schiava della morfina, il padre James è un attore di teatro ossessionato dal denaro. I due figli, Jamie, il maggiore, attore e puttaniere ed Edmund, scrittore in erba affetto da tubercolosi, entrambi a un passo dall’alcolismo. O’Neill trasforma gli anni della propria formazione giovanile in materiale per una dolente tragedia familiare e, come già in altre sue opere, il modello greco informa temi e linee di rappresentazione: rapporti conflittuali tra padri e figli, madri morbose, risonanze freudiane, ambivalenze emotive e sconfitta predestinata sono gli ingredienti di questa lunga giornata verso una notte ormai nebbiosa e incupita dal suono di una triste sirena e di campane di un porto lì vicino...[Giuseppe Marini]
posto unico non numerato € 10,00