Descrizione

Il lavoro raccoglie materiali letterari sparsi e meno conosciuti di epoche diverse. Tra i vari autori affrontati, Panaro si sofferma, in modo particolare, su Aldo Palazzeschi. Dallo studio e rielaborazione di opere disparate, nasce un'irriverente ed esilarante parodia dei bestiari medievali e, nel presentare allo spettatore il carattere e la morfologia di alcuni animali, il racconto finisce per descrivere i comportamenti e i difetti umani.
Le brevi storie narrate, per l’ironia di cui sono intrise, ricreano il rito dell’ascolto, assicurando il divertimento più spontaneo. Lo spettacolo mette in evidenza come la malizia, il sarcasmo e il cinismo hanno in teatro una finalità morale e poetica, perché consentono di smascherare e condannare le ipocrisie e le falsità di una società che spesso deve fare i conti con un ingessato, conformista e sconfortante perbenismo.